Salento 2010

Su' e giu' per il tacco d'Italia

Sono le due di notte, la sveglia suona, per una volta tanto lo squillo non mi da fastidio perche' è il segnale che si parte per le vacanze.

Un' ora per prepararsi e caricare la macchina e, citando una famosa canzone, rotoliamo verso sud.

Le ruote divorano chilometri di asfalto mentre l'autoradio e qualche caffe' che mi passa Laura mi tengono sveglio, sui sedili posteriori le ragazze dormono alla grande.

Quando ci incanaliamo sulla A14 incomincia ad albeggiare, fortunatamente il traffico è scarso e il viaggio procede senza problemi, le belle colline romagnole e marchigiane sfilano via mentre il sole incomincia a picchiare sulle lamiere dell'auto.

Ogni tanto una sosta per riposare un po' e fare benzina e passano anche Abruzzo e Molise.

Ormai siamo in Puglia, ci accolgono le pale dei generatori eolici posti alle spalle del Gargano e un paesaggio che diventa sempre piu' bruciato dal sole di questo inizio d'estate, ancora 400 km di autostrade, superstrade e statali che attraversano paesi che sembrano usciti da un film western di Sergio Leone e arriviamo a destinazione.

Dopo 1130 km e 12 ore e 30 minuti di viaggio, ecco S. Maria di Leuca proprio sulla punta del tacco d'Italia.

 

Troviamo senza problemi il Residence del Gabbiano, una struttura poco fuori paese sulla strada litoranea che collega Leuca con Otranto.

Ci accoglie Anna, la figlia del proprietario che dopo aver espletato le formalità di rito ci accompagna alla nostra casetta posta al centro di un bel parco sotto il quale ci sono le bianche scogliere a picco sul mare tipiche di questo tratto di costa.

Lo splendido panorama, il verde e  la tranquillità del luogo fanno passare in secondo piano qualche problema della struttura che dimostra i suoi trent'anni di vita.

 In particolare mi piace la bella veranda che ci permetterà di mangiare all'aria aperta godendo del panorama e dell'ombra del bel leccio che cresce sotto casa

 

 

Dopo aver mangiato, sistemato casa e riposato un po' per riprenderci dal lungo viaggio, andiamo a scoprire la piscina del residence.

Una sola parola ....fantastica.

Con il passare dei giorni ho avuto modo di esplorare le scogliere sotto la struttura scendendo per ripidi sentierini scavati nella roccia. 

Mi ci sono recato soprattutto al mattino presto per poter ammirare il sorgere del sole e fotografare con la luce calda dell'alba.....senza prendermi un'insolazione.

Ho così scoperto, tra le altre cose, proprio a livello del mare, una grotta con una volta altissima; ho provato a percorrerne qualche tratto desistendo, però, quasi subito per l'oscurità e la presenza di milioni di insettini assai poco invitanti.

Più simpatiche e fotogeniche sono le farfalle e le lucertoline che popolano il giardino e le scogliere, eccone qui alcune che si sono lasciate riprendere

Pur essendo in una bellissima posizione, il residence del gabbiano non possiede un accesso comodo al mare, abbiamo approfittato di questa piccola scomodità per cambiare ogni giorno  spiaggia riuscendo in 15 giorni a visitare tutta la costa salentina dalle marine di Melendugno, poco piu' a nord di Otranto, a porto Selvaggio oltre Gallipoli. In linea di massima la costa ionica è ricca di spiagge sabbiose mentre quella adriatica è quasi tutta caratterizzata da scogli.

 

Il primo bagno lo abbiamo fatto al "Ciolo", una stretta insenatura 5 km a nord di Leuca. Il luogo è caratterizzato da altissime scogliere che scendono a picco sul mare formando una specie di fiordo al termine del quale si trova una piccola spiaggetta sempre molto affollata. Da qui parte una lunga gola percorsa da un sentiero che sale, tra gli ulivi e le essenze dalla macchia mediterranea, verso il paese di Gagliano al Capo.

Purtroppo il sito è sovrastato dall'altissimo ponte della litoranea (spesso sfruttato come trampolino da improvvisati tuffatori) che deturpa irreparabilmente il paesaggio. A parte questo è molto piacevole tuffarsi e nuotare nelle acque trasparenti, alla scoperta delle numerose grotte che caratterizzano le scogliere .

La spiaggia che abbiamo frequentato di più è quella di Pescoluse, un piccolo paese sullo Ionio, a una dozzina di km da Leuca.

Ci siamo immediatamente innamorati della striscia di sabbia bianca, protetta da un cordone dunale ricco di gigli di mare e di altre piante pioniere, che si affaccia su un mare dai colori tropicali, ben meritato il soprannome di "Maldive del Salento"

 

Il luogo che mi ha più colpito dal punto di vista naturalistico è stato sicuramente il tratto di costa tra Gallipoli e Porto Selvaggio protetto da una riserva regionale.

Per raggiungerlo abbiamo percorso 65 km in auto e un paio di km a piedi (faticosi ma necessari per mantenere integro il sito) attraverso una rigogliosa pineta, fino ad arrivare ad una caletta sabbiosa aperta su un mare fantastico.

In alto la baia è dominata da torre Uluzza, uno dei tanti torrioni  costruiti  nel medioevo per difendere la costa salentina dalle scorrerie dei pirati saraceni.

Abbiamo passato la giornata tra bagni, passeggiate sugli scogli e in pineta tra i profumi ed i colori della macchia mediterranea, senza trovare, nonostante l'affollamento, la sporcizia che caratterizza altre spiagge pugliesi. 

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